Anche i boschi della Moldavia riservano sorprese. Nonostante l'intensa coltivazione, il paese protegge alcuni degli ultimi ecosistemi primordiali d'Europa. La riserva di Pădurea Domnească, nel distretto di Glodeni (Moldavia settentrionale), si estende su 6.032 ettari (circa 14.900 acri), preservando una delle poche foreste di querce secolari dell'Europa orientale. Qui svettano ancora maestose querce, alcune secolari, e negli ultimi anni è stato reintrodotto il bisonte europeo (wisent) per brucarle. I conservazionisti considerano Domnească una foresta reale rinata: nel Medioevo era una riserva di caccia dei principi moldavi (da cui il nome), e ora ospita di nuovo mandrie selvatiche. Cinghiali, cervi e linci vagano tra le sue ombre, mentre gli amanti del birdwatching avvistano picchi e poiane rari tra le chiome degli alberi.
Altrove nella Moldavia centrale, la Riserva di Codrii (distretto di Strășeni) protegge 5.187 ettari (12.820 acri) di foresta mista. Questa è stata la prima riserva scientifica in Moldavia (fondata nel 1971), le cui creste intricate ospitano oltre 1.000 specie di piante e 50 specie di mammiferi. A Codrii si può avvistare un tasso europeo o un gufo, e le cime degli alberi riecheggiano dei richiami di cicogne nere e oche. Nelle vicinanze, la Riserva di Plaiul Fagului (5.642 ettari/13.940 acri) protegge l'habitat fresco della faggeta. Qui si trovano la lince euroasiatica e la lontra europea, in grave pericolo di estinzione, a ricordarci che anche la piccola Moldavia un tempo ospitava i principali predatori d'Europa.
Nel sud, aperto e stepposo, e lungo le rive del fiume, si celano altri tesori. La Riserva di Iagorlîc (Transnistria) è un vasto altopiano sopra il fiume Dniester, dove gli scienziati hanno contato 200 specie di uccelli – circa 100 delle quali nidificanti – tra cui rare aquile, albanelle e l'elusivo pendolino. Sui pendii rocciosi della steppa, gli erpetologi hanno catalogato il ramarro europeo, il biacco e persino gli stagni dove vive la testuggine palustre europea. Queste scoperte sono sorprendenti per un paese che molti credono interamente agricolo.
In breve, la Moldavia eccelle dal punto di vista ecologico. Ospita l'unico ecosistema di querce selvatiche in Europa, che cresce su altopiani gessosi ineguagliabili in qualsiasi altra parte dell'UE. Ospita anche una flora e una fauna relitte della steppa, più tipiche delle praterie ucraine. In epoca sovietica, le sue foreste furono pesantemente disboscate, ma i frammenti rimasti (i "codrii") sono diventati un centro di recupero della biodiversità. L'impegno per la conservazione è recente ma fervente: centinaia di biologi e volontari ora monitorano lupi, cinghiali, gru e rane rare.
Per i viaggiatori amanti della natura, la Moldavia offre sentieri escursionistici attraverso radure di querce avvolte dalla nebbia e tranquille zone umide dove le gru tamburellano all'alba. I contrasti del paese sono ricchi: il 90% è agricolo, ma ospita anche angoli di natura selvaggia che hanno ottenuto la designazione di biosfera UNESCO e la protezione Ramsar. Un sito web si entusiasma dicendo che la Moldavia "rimane uno dei paesi meno visitati d'Europa, il che la rende una vera gemma nascosta per i viaggiatori avventurosi". In effetti, trovare un silenzioso sentiero nella foresta dove si nutrono gli unici bisonti selvatici d'Europa è emozionante quanto imbattersi in un affresco medievale in un remoto monastero.