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Portillo sorge in un'alta e stretta conca nel cuore della cordigliera andina, con il suo hotel principale arroccato a 2.880 metri sul livello del mare, dove l'aria si fa rarefatta e la luce si fa più intensa. Trentacinque piste battute si diramano da una stazione a monte a 3.310 metri fino a una base a 2.548 metri, per un dislivello di 762 metri. Quattordici impianti di risalita, tra cui le originali seggiovie gemelle, servono pendii fiancheggiati da creste seghettate e circhi glaciali. La stazione sciistica si trova a circa 61 chilometri a nord-est della città di Los Andes e a circa 160 chilometri di strada dalla capitale cilena, eppure il suo isolamento è profondo, come se la valle stessa fosse stata trasportata da un altro mondo.
Fin dai suoi primi fermenti alla fine del XIX secolo, il sito oggi noto come Portillo fu testimone di un'instancabile attività. Nel 1887, gli ingegneri inglesi che costruirono la Ferrovia Transandina si stabilirono per la prima volta sulle rive della Laguna del Inca, intrecciando pendii innevati con sci improvvisati per spezzare la monotonia. Due decenni dopo, nel 1909, i membri del Club Escursionistico Tedesco con sede a Valparaíso diedero inizio a pellegrinaggi stagionali che ufficializzarono lo sci come passatempo in Cile. L'inaugurazione del tunnel ferroviario nel 1910 accelerò tali visite, con gli stessi treni che trasportavano i primi appassionati tra Caracoles e Juncal come rudimentali skilift.
Negli anni '30, le proposte per un comprensorio sciistico organizzato presero forma sulla carta. La costruzione si bloccò a causa del fallimento di un'iniziativa alberghiera nei primi anni '40, ma riprese sotto l'egida governativa entro il 1942. Sette anni dopo, un modesto albergo alpino di 125 camere aprì i battenti, insieme a due seggiovie singole e uno skilift. La gestione passò inizialmente alla Scuola Alpina dell'Esercito Cileno, la cui scarsa esperienza nel settore alberghiero spinse il complesso a passare ai privati nel 1960. Il 15 giugno 1961, l'imprenditore americano Henry Purcell inaugurò formalmente il nuovo complesso. Lui e la sua famiglia – oggi proprietari di una catena di alloggi in Cile – affidarono la neonata scuola di sci del resort al campione olimpico austriaco Othmar Schneider, stabilendo uno standard tecnico destinato a durare nel tempo.
La valle si dimostrò capricciosa. A metà del 1965, una serie di valanghe sui pendii occidentali distrusse diversi impianti di risalita, e venti ancora più distruttivi – raffiche di vento da tempesta stimate a oltre 200 km/h – rasero al suolo le infrastrutture dei tornei nelle settimane precedenti i Campionati del Mondo di Sci Alpino. Eppure la ricostruzione proseguì e in una limpida mattina di agosto del 1966 la comunità sciistica mondiale si riunì sotto quelle stesse vette. Fu sui ripidi pendii ghiacciati di Portillo che Jean-Claude Killy si fece conoscere per la prima volta, conquistando l'oro sia nella discesa libera che nella combinata. Ad oggi, Portillo rimane l'unica sede nell'emisfero australe di un campionato del mondo di sci.
Oltre alle competizioni, Portillo ha attirato squadre nazionali provenienti da Austria, Italia, Stati Uniti, Germania e altri paesi durante l'estate boreale: un'inversione delle stagioni emisferiche che trasforma questi pendii in una finestra sull'inverno per gli atleti di tutto il mondo. Nel 1987, sulla pista appositamente costruita del Kilómetro Lanzado, il corridore tedesco Michael Prufer ha infranto i record di velocità superando i 217,68 km/h. Tali imprese hanno contribuito a mantenere la reputazione di Portillo come banco di prova per velocità e precisione.
A dominare il resort si erge l'Ojos de Agua, a 4.222 metri, i cui fianchi sono specchiati dalle vette più elevate di Los Tres Hermanos (4.751 metri) e La Paraya (4.831 metri). A est, oltre la valle e il confine internazionale al Paso Los Libertadores, si staglia l'Aconcagua, con i suoi 6.961 metri la vetta più alta al di fuori dell'Asia, i cui nevai sono visibili nelle giornate limpide dalle terrazze di Portillo. La confluenza di queste vette incornicia ogni percorso con austera grandiosità.
Dall'apertura nel 1949, le piste e la pensione di Portillo hanno accolto oltre tre milioni di visitatori, una cifra modesta che smentisce l'enorme influenza del resort sul turismo invernale sudamericano. La proprietà rimane alla famiglia Purcell, il cui portfolio di Tierra Hotels si estende dai lodge nel deserto di Atacama a questa enclave di alta montagna. La stagione sciistica si estende generalmente da metà giugno a inizio ottobre, quando corridoi di neve permettono di sciare ininterrottamente sotto cieli cristallini.
Arrivare a Portillo significa entrare in un luogo meno interessato allo spettacolo, quanto piuttosto all'implacabile e implacabile limpidezza della neve d'alta quota. Il suo hotel giallo e bianco si erge solitario sullo sfondo frastagliato, non come ornamento, ma come ultimo rifugio prima della salita. Sotto il rumore delle seggiovie e il ronzio del vento, ogni viaggiatore trova un legame con i primi pionieri della valle – dai geometri inglesi ai club tedeschi – il cui semplice piacere di scivolare lungo i pendii persiste in ogni curva tracciata.
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