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Crans-Montana, situata a un'altitudine di circa 1.500 metri sul livello del mare su un altopiano soleggiato sopra la città di Sierre nel cantone francofono del Vallese, in Svizzera, comprende una superficie di 59,66 km² e, a dicembre 2020, contava 10.218 abitanti; nata dall'unione amministrativa, il 1° gennaio 2017, degli ex comuni di Chermignon, Mollens, Montana e Randogne, e molto prima plasmata dalla storia delle sue frazioni costituenti, oggi è sia un comune unificato all'interno del distretto di Sierre, sia una rinomata località alpina, famosa per la sua tradizione negli sport invernali e la sua ampia offerta di attività durante tutto l'anno.
Fin dalle sue prime attestazioni documentarie nell'Alto Medioevo (quando Chermignon appare nei registri del 1228 con i nomi Chermenon e Chirminon, Mollens emerge intorno al 1250 come Molaen (in seguito Moleing nel 1286), Montana entra per la prima volta nella storia scritta nel 1243 e Randogne è citata nel 1224 come Randonni), ciascuna delle quattro comunità ha tracciato una traiettoria indipendente: Chermignon e Montana hanno entrambe ottenuto l'autonomia municipale nel 1905 dopo la separazione dal vicino comune di Lens, e Mollens ha rinunciato alla sua precedente denominazione tedesca, Molei, in segno di rispetto per la sua identità romanza; tuttavia, solo all'alba del 2017 queste entità storiche sono state formalmente fuse per costituire il comune oggi noto come Crans-Montana, forgiando un quadro civico singolare per la governance e la vita della comunità.
Tuttavia, la denominazione "Crans-Montana" evoca non solo l'amministrazione comunale, ma anche la fusione, risalente all'inizio del XX secolo, dei centri turistici di Crans e Montana, ciascuno originariamente parte di più giurisdizioni, tra cui Chermignon, Icogne e Randogne, in un'unica destinazione sciistica integrata che oggi comprende sei comuni. Dai pendii scoscesi del ghiacciaio della Plaine Morte, coronati dalla Pointe de la Plaine Morte a 2.927 metri, che offre un regno dello sci estivo sul suo lato meridionale, ai 140 chilometri di piste meticolosamente mantenute che si snodano attraverso valli ricoperte di conifere, canali scavati e conche soleggiate, Crans-Montana si è da tempo guadagnata un posto di stima negli annali dello sport alpino, ospitando i Campionati mondiali di sci alpino FIS nel 1987, accogliendo successive fasi del circuito di Coppa del mondo, principalmente per le discipline di velocità femminili, e guadagnandosi nuovamente la distinzione come palcoscenico per i Campionati mondiali juniores del 2011 e una miriade di gare di Coppa Europa.
Sebbene la narrazione principale del resort si svolga sulla neve, l'ampiezza delle sue attrazioni si estende in ogni stagione: ogni settembre, l'Omega European Masters dell'European Tour si riunisce sui fairway verdeggianti progettati da luminari come Seve Ballesteros e Jack Nicklaus presso il venerabile Golf-Club Crans-sur-Sierre, il cui quartetto di campi, tra cui un percorso a nove buche, è tra i più prestigiosi del continente; durante i mesi invernali, il Caprices Festival impregna il versante della montagna con la vivacità delle performance pop-rock, mentre il festival pop rock invernale in montagna consolida ulteriormente la reputazione del resort come fulcro culturale in alto sopra la valle del Rodano.
Gli appassionati di ciclismo fanno risalire la loro discendenza al ruolo storico della regione nel ciclismo su strada professionistico, dove Crans-Montana è stata il capolinea delle finali di tappa del Tour de Suisse in non meno di sette occasioni e del Tour de Romandie in otto occasioni fino al 2013, e persino nel 1984 ha ospitato la ventesima tappa del Tour de France, rivendicata da Laurent Fignon sia come vittoria di tappa che come passo verso il trionfo generale; la strada da Sierre a Crans-Montana un tempo riecheggiava il rombo dei motori durante le gare del Campionato europeo di salita della fine degli anni '60, mentre nel 2008 la località ha ospitato i Campionati mondiali di corsa in montagna sui suoi sentieri, estendendo la sua tradizione sportiva oltre i confini della neve e del fairway.
Dal punto di vista geografico, Crans-Montana è caratterizzata da una varietà di insediamenti umani, borghi preziosi aggrappati ai pendii e alle valli, tra cui Champzabé, Chermignon d'en Bas e d'en Haut, Crans-sur-Sierre e Ollon a Chermignon; Aminona, Conzor, Cordona, Laques e Saint-Maurice-de-Laques a Mollens; Champzabé (di nuovo), Corin, Diogne e Montana-Vermala a Montana; e Bluche, Darnona, Loc, Montana-Station e la comune Montana-Vermala a Randogne, ognuno dei quali conferisce una caratteristica trama topografica e culturale al tessuto comunale.
Dal punto di vista climatico, la regione incarna la classificazione continentale calda ed umida (Dfb) di Köppen, con 101 giorni di pioggia o neve all'anno (media 1981-2010) e 692 mm di precipitazioni che riflettono un modello di distribuzione relativamente uniforme in tutte le stagioni; trovandosi all'ombra pluviometrica delle vette alpine più elevate, Crans-Montana gode di precipitazioni totali annue inferiori rispetto alle valli oltre la sua barriera, migliorando così l'affidabilità del suo manto nevoso invernale e la limpidezza dei suoi cieli estivi.
L'accesso a questa enclave elevata è facilitato dalla venerabile Funiculaire Sierre–Montana–Crans, la cui configurazione in due sezioni, resa fluida dalla ristrutturazione del 1997 che ha collegato la stazione intermedia di Saint-Maurice-de-Laques, si estende per 4.191 metri e supera un dislivello di 927 metri, classificandosi tra le funicolari più lunghe d'Europa; il suo capolinea inferiore presso la stazione ferroviaria di Sierre/Siders garantisce un collegamento fluido tramite i servizi InterRegio con l'aeroporto di Ginevra e Briga, mentre le tortuose strade di accesso dall'autostrada A9 salgono tra i vigneti e i prati alpini in una salita di 13 chilometri che supera i 1.000 metri di altitudine in circa 20 minuti da Sierre o 35 minuti da Sion, integrata da collegamenti in autobus da quest'ultima.
Nei nuclei gemelli di Crans-sur-Sierre e Montana, le strette vie fiancheggiate da facciate di hotel, palazzi di appartamenti, caffè ed edifici amministrativi testimoniano la costante trasformazione da borgo pastorale a sofisticata località turistica; stagni verdeggianti e spazi pubblici curati costeggiano la periferia, offrendo momenti di riposo in mezzo al trambusto del traffico stagionale, che si riempie di sciatori in inverno e di golfisti in estate.
I contorni fisici della terrazza d'alta quota, situata a circa 3.000 metri oltre il Wildstrubel, attraversata dal ghiacciaio della Plaine Morte e delimitata da cime come il Weisshorn, il Mittaghorn, il Rohrbachstein e il Wetzsteinhorn, delineano un confine linguistico tra la Svizzera francofona e quella tedesca e segnano il confine cantonale con Berna; dal punto panoramico sotto Bella Lui (2.548 metri), le giornate limpide permettono di spaziare sulle Alpi vallesane, dal gruppo del Mischabel a est fino al Cervino e persino al Monte Bianco a ovest, mentre le quote più basse rivelano il cristallino Lac de Tseuzier a 1.777 metri, integrato in una vasta rete di sentieri per escursioni a piedi e in mountain bike che totalizzano circa 135 chilometri.
La nascita del resort come luogo di ritiro incentrato sulla salute risale al 1892, quando i signori Antille e Zufferey di Sierre inaugurarono l'Hôtel du Parc e al 1897, quando il dottor Théodore Stephani fondò un sanatorio sull'altopiano, che culminò con l'apertura nel 1899 del sanatorio di Beauregard tra laghi e foreste di abeti rossi, e nel 1936 ispirò Albert Marquet a dipingere il paesaggio invernale; nei decenni successivi, questa stazione climatica si è evoluta in una delle destinazioni alpine più importanti della Svizzera, accumulando una reputazione che si fonda sul suo ambiente naturale incontaminato, sui suoi servizi curati e sulla sua capacità di unire rigorosi sforzi atletici a raffinati momenti di svago.
Oltre alle sue risorse sportive e ricreative, Crans-Montana ospita la Les Roches International School of Hotel Management, un'istituzione di fama mondiale che sottolinea il ruolo fondamentale della località nella formazione di generazioni successive di professionisti dell'ospitalità; dal punto di vista ecclesiastico, la popolazione ha tradizionalmente aderito al cattolicesimo romano, mentre dal 2024 la Communauté Beit Yossef de Crans-Montana et du Canton de Valais coltiva allo stesso modo la prima comunità ebraica organizzata del cantone, arricchendo il mosaico culturale e spirituale della zona.
Tra le imprese estive più impegnative c'è il sentiero del canale montano Bisse du Ro, un passaggio di 3 ore da Bella Lui via La Tsan, costeggiando il fiume Erntse fino a Plans Mayens lungo un canale d'acqua sopraelevato, la cui esposizione attira solo coloro che sono dotati di una buona predisposizione per l'altezza; tuttavia, la maggior parte delle esplorazioni sono mitigate dall'accesso in funivia e cabinovia, tra cui la seggiovia Crans-Cry d'Er del 1950, una delle prime a utilizzare il sistema Bell/Wallmannsberger, che consente la salita ai prati alpini, alle formazioni rocciose e ai margini dei ghiacciai senza sforzi eccessivi.
La stagionalità regola i principali ritmi delle attività: il periodo da dicembre a marzo invita gli sciatori a percorrere i suoi 160 chilometri di piste battute, arricchito dalla prospettiva unica di pattinare su una delle più grandi piste di ghiaccio naturale della Svizzera; l'intermezzo da giugno a settembre svela fairway verdeggianti, che invitano i golfisti all'Omega European Masters, e svela sentieri per escursionisti e ciclisti in un panorama di laghi, foreste e creste rocciose; gli eventi culturali durante tutto l'anno (il Caprices Festival invernale, il ritorno estivo delle élite mondiali del golf e, nel 2025, i Campionati mondiali di mountain bike UCI) confermano la posizione di Crans-Montana come versatile anfiteatro alpino.
Crans-Montana incarna quindi la confluenza tra profondità storica e intraprendenza contemporanea: un comune forgiato da borghi medievali, una località turistica scolpita da centri di cura in stile sanatorio, un crogiolo sportivo che ha ospitato campionati mondiali su neve, asfalto e sentieri, e una comunità viva le cui frazioni, frazioni nelle frazioni, arterie di trasporto e istituzioni accademiche si fondono su un altopiano, incorniciato da ghiacciai e cime panoramiche, dove ogni stagione rinnova il fascino delle sue molteplici sfaccettature.
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