Esaminandone il significato storico, l'impatto culturale e il fascino irresistibile, l'articolo esplora i luoghi spirituali più venerati al mondo. Dagli antichi edifici a straordinari…
Marsiglia si presenta a prima vista come una città plasmata dal mare e da secoli di scambi: il suo cuore amministrativo pulsa con 873.076 abitanti, distribuiti su 240,62 chilometri quadrati sulla costa mediterranea. All'interno dei suoi confini municipali, questa seconda città più grande di Francia dispiega un arazzo di strade, porti e colline, mentre la più ampia metropoli di Aix-Marsiglia-Provenza contava 1.911.311 abitanti al censimento del 2021.
Dalla sua fondazione intorno al 600 a.C. da parte dei Greci di Focea, che battezzarono l'insediamento Massalia, Marsiglia non ha mai smesso di rinnovarsi. Le vestigia di quel porto greco giacciono sepolte sotto il Jardin des Vestiges, dove frammenti di fortificazioni, strade lastricate e banchine romane sussurrano di un'origine che la vede come il più antico insediamento abitato ininterrottamente d'Europa. Nel corso dei secoli, ogni ondata di commercianti e coloni – Fenici, Romani, marinai medievali, mercanti coloniali e imprenditori moderni – ha impresso un tocco di commercio e cultura sul volto in continua evoluzione della città.
Nel suo cuore, il Porto Vecchio rimane al tempo stesso un ricordo e una calamita. Per oltre venticinque secoli, navi cariche di olio d'oliva, vino, spezie, seta e, più tardi, acciaio e petrolio, hanno attraccato alle sue banchine. Fu qui, mezzo millennio fa, che i primi barili di sapone di Marsiglia – ricavato dalle olive locali e profumato alla lavanda – presero forma, forgiando un nome ancora oggi sinonimo di purezza. Su queste acque si erge la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde, localmente chiamata "Bonne-mère", le cui cupole romano-bizantine e la Madonna in rame dorato vegliano protettivamente sulla città – un simbolo tanto duraturo quanto i bastioni in pietra di Fort Saint-Jean e Fort Saint-Nicolas che custodiscono l'ingresso del porto.
La rinascita moderna della città è iniziata sul serio con il progetto Euroméditerranée negli anni '90, un vasto progetto di riqualificazione urbana che ha aperto nuovi orizzonti di vetro e acciaio. L'Hôtel-Dieu, un tempo ospedale legato ai ritmi della vita e della morte, è rinato come hotel di lusso; le linee del tram ora si snodano attraverso ampi viali; lo Stadio Vélodrome si gonfia con le grida dei tifosi dell'Olympique de Marseille; e la Torre CMA CGM, slanciata e slanciata verso il cielo, consolida lo status di Marsiglia come polo del trasporto marittimo globale. Sul lungomare, il MuCEM (Museo delle Civiltà dell'Europa e del Mediterraneo) di Rudy Ricciotti incorona l'antico Forte Saint-Jean, aggiungendo un ulteriore tassello a un numero di musei secondo solo a quello di Parigi. Nel 2013 Marsiglia ha ricevuto il titolo di Capitale Europea della Cultura e quattro anni dopo ha rivendicato il titolo di Capitale Europea dello Sport: riconoscimenti che denotano una città al tempo stesso riflessiva e ambiziosa.
Qui la geografia non è mai sfondo: è contesto vivo e pulsante. A est, le calanques scolpiscono scogliere pallide nel mare azzurro, dal villaggio di pescatori di Callelongue alle falesie sopra Cassis. Oltre, la cresta della Sainte-Baume si erge attraverso la foresta decidua, e ancora più lontano si trovano il porto militare di Tolone e la scintillante spiaggia della Costa Azzurra. A nord, i monti Garlaban ed Étoile formano un basso arco, dietro il quale il Mont Sainte-Victoire – dipinto più volte da Cézanne – afferma la sua mole calcarea. A ovest, villaggi come l'Estaque ispirarono Renoir e Braque; oltre si trovano la Côte Bleue e le zone umide della Camargue. L'aeroporto cittadino, a Marignane, si erge accanto allo stagno di Berre, a ricordare la complessa interazione tra terra e acqua della regione.
Passeggiando verso est dal Porto Vecchio, la Canebière – un tempo soprannominata "il viale più bello del mondo" – veicola ancora il ritmo pulsante della città, dal trambusto di Rue St Ferréol e della galleria commerciale Centre Bourse alle piazze ombreggiate di Réformés e Castellane, dove le fontane punteggiano il frastuono di autobus e treni della metropolitana. Rue St Ferréol interseca Cours Julien e Cours Honoré-d'Estienne-d'Orves, mondi pedonali di caffè, street art e musica. A sud-ovest, le colline del VII e VIII arrondissement si ergono a terrazze verso Notre-Dame-de-la-Garde; a nord, la Gare de Marseille Saint-Charles è il fulcro della città, con la sua grande scalinata che collega boulevard e boulevard, ferrovia e strada.
Il clima plasma Marsiglia con un mix mutevole di aria di mare e brezza di montagna. Gli inverni sono miti – massime diurne intorno ai 12 °C, notturne vicine ai 4 °C – e la pioggia si deposita sui fronti occidentali. Le estati sono torride sotto un sole mediterraneo – con punte diurne tra i 28 e i 30 °C a Marignane, qualche grado in meno sulla costa – mentre il vento di maestrale rasserena il cielo e rallegra l'umore. Con quasi 2.900 ore di sole all'anno, Marsiglia si fregia del titolo di città più soleggiata di Francia; le precipitazioni totali annue superano di poco i 532 millimetri e la neve è una curiosità più che un pericolo. Eppure i dati storici ricordano alla città gli estremi: un'ondata di calore di 40,6 °C nel luglio 1983, una gelida minima di -16,8 °C nel febbraio 1929.
L'economia di Marsiglia porta ancora l'impronta del suo porto. Il Grand Port Maritime de Marseille genera circa 45.000 posti di lavoro e contribuisce per circa 4 miliardi di euro al valore regionale. Ogni anno, 100 milioni di tonnellate di merci transitano attraverso i suoi terminal – due terzi dei quali petroliferi – rendendolo il principale porto francese, il secondo nel Mediterraneo e il quinto in Europa per tonnellaggio. Il traffico container, a lungo soffocato dai disordini sociali, ha ripreso vigore grazie all'aumento della capacità. Le vie d'acqua collegano Marsiglia al bacino del Rodano e oltre; gli oleodotti alimentano le raffinerie; e le navi da crociera sbarcano 890.000 visitatori all'anno, parte di un totale di 2,4 milioni di passeggeri via mare.
Oltre al commercio, la città seduce i visitatori con il suo patrimonio. Il Palais du Pharo domina il porto dalla sua terrazza in pietra calcarea; il Parc Chanot e il World Trade Center ospitano convegni; edifici culturali, dal Palais Longchamp alla torre postmoderna della Marsigliese, integrano la nuova architettura. Con 24 musei e 42 teatri, Marsiglia si afferma sulla mappa culturale francese, mentre i festival – dal Fi est a des Suds al Jazz dei Cinque Continenti, dal Festival Internazionale del Cinema al Carnevale Indipendente della Pianura – animano strade e palchi.
Eppure la storia di Marsiglia è legata tanto alla sua gente quanto ai suoi monumenti. Come i primi migranti mediterranei si stabilirono nel mercato di Noailles, così ondate successive – italiane, armene, nordafricane – hanno tessuto un mosaico umano. Panetterie libanesi e bancarelle di spezie africane si affiancano a negozi di alimentari cinesi e caffè tunisini; i pescivendoli vendono il pescato giornaliero sul Quai des Belges. Gli armeni, che commerciavano la seta fin dal XVI secolo grazie a brevetti reali, hanno dato il nome a palazzi e bastide, decine delle quali si concentrano ancora oggi fuori dal centro urbano, ricordo di una borghesia che un tempo fuggiva dal caldo della città per rifugiarsi in campagna.
I geografi urbani notano che la periferia montuosa di Marsiglia ha contenuto la segregazione, rendendo la città meno incline di Parigi ai disordini suburbani – un punto reso evidente nel 2005, quando rivolte hanno colpito altre città francesi mentre Marsiglia è rimasta sorprendentemente calma. Ciononostante, si consiglia cautela: borseggiatori e piccoli furti sono aumentati, i quartieri settentrionali (con poche eccezioni) possono rivelarsi rischiosi e l'ombra della criminalità organizzata aleggia. Dopo il tramonto, hooligan e un ventre molle del vizio si aggirano intorno a Boulevard Michelet nelle serate delle partite, a ricordare che la periferia di Marsiglia ha a lungo alimentato sia il suo fascino che i suoi pericoli.
Le reti di trasporto rispecchiano questo mix di antico e moderno. L'aeroporto di Marsiglia Provenza è il quarto in Francia; le autostrade A7, A50 e A8 si diramano verso Aix-en-Provence, Tolone e la Riviera. Le linee ferroviarie convergono a Saint-Charles, collegando Parigi in tre ore con il TGV e Lione in novanta minuti, mentre i servizi Eurostar e Thello collegano Londra e Milano. Undici stazioni suburbane, un nuovo terminal degli autobus e un hub traghetti con collegamenti per la Corsica e il Nord Africa ampliano la portata della città.
In città, la metropolitana RTM trasporta i viaggiatori su due linee dagli anni '70, le linee del tram attraversano Joliette e una rete di autobus di 104 linee percorre ogni arrondissement. Proliferano stazioni di bike sharing e i traghetti trasportano i pedoni attraverso il Porto Vecchio e verso le calanques, sorvolando le isole del Frioul e la fortezza d'If, immortalata da Dumas.
Il percorso demografico di Marsiglia riflette le sue fortune. Dopo un picco nel dopoguerra con oltre 900.000 abitanti, la città ha subito una contrazione durante la crisi petrolifera, per poi stabilizzarsi e riprendere una modesta crescita negli anni 2000. Gli attuali 858.000 abitanti – i marsigliesi – convivono con 1,6 milioni di abitanti nell'area metropolitana, rendendo Marsiglia la terza area urbana più grande della Francia dopo Parigi e Lione.
Attraverso epoche di gloria e difficoltà, Marsiglia ha dimostrato una straordinaria capacità di reinvenzione. Dall'arte rupestre dell'età del bronzo nella grotta di Cosquer ai suoi audaci musei e ai nuovi parchi, dalle abbazie medievali alle torri postmoderne, la città invita sia all'osservazione che alla sorpresa. Nel suo ritmo tambureggiante di lingue, nelle sue facciate in pietra calcarea cesellate e nei suoi moli in acciaio spazzolato, Marsiglia incarna uno spirito inquieto: uno spirito che valorizza la tradizione ma abbraccia il cambiamento, che bilancia un realismo crudo con una bellezza inaspettata, la cui narrazione rimane palpabilmente viva.
Mentre la luce mediterranea illumina Notre-Dame-de-la-Garde e i gabbiani volteggiano sul Porto Vecchio, Marsiglia offre un'ultima verità: ecco un luogo definito non da una singola immagine o da un singolo momento, ma dalla continua stratificazione dell'opera umana. Le sue pietre e le sue strade, i suoi mercati e i suoi monumenti, i suoi venti e le sue acque: tutto parla di una città che resiste voltando pagina, ancora e ancora, sulla propria storia leggendaria.
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